13 ottobre 2010

L'Aquila, una città abbandonata!






E' domenica, munita di casco da cantiere e scarpe da trekking mi unisco ad un gruppo di blog sketcher e m'inoltro nella zona Rossa di l'Aquila.
Arrivo in ritardo e quindi in un primo momento non sono con il gruppo.
Cammino per una città fantasma, abbandonata e distrutta. Sofferente.
C'è un silenzio inquietante. Guardandomi intorno, tra le macerie delle case, intravedo pezzi di vita di altre persone. Ho un brivido lungo la schiena. Nei ruderi ci sono ancora gli oggetti personali...
Mentre sono sulla piazza a disegnare e fare foto, assisto ad una scena molto toccante.
Una donna del luogo è entrata nella zona Rossa, ma i militari la invitano ad andare via.
"Voglio solo vedere la mia casa, perché non mi fate entrare!" "Perché loro possono?" (riferito a noi). Sento la sofferenza di questa donna, e non posso fare nulla! Forse se almeno la facessero passare per un attimo. Se le dessero l'opportunità di contemplare un pezzo di vita che non c'è più! Di piangerla, se necessario. Se questo poi serve ad andare avanti...
Poi ho occasione di parlare con la persona che ci sta accompagnando. Ha la malinconia negli occhi. Ci racconta com'era prima la vita da quelle parti: ricorda tutti i dettagli, i particolari. Lo ascolto e lo farei parlare per ore.
Noi visitatori siamo tutti silenziosi, ascoltiamo con rispetto e con il cuore gonfio di compassione. Sentiamo la rabbia degli Aquilani; la rabbia cresce anche dentro di noi. Gli Aquilani contemplano ogni giorno una vita che non gli appartiene più, non c'è la minima traccia della ricostruzione, e quelli che hanno la forza di ricostruire, sono bloccati da impedimenti burocratici e giochi di potere. Chi amministra ha persino il coraggio di sequestrare una carriola a chi non ha altro, se non la voglia di reagire.
Arriva poi l'ora di pranzo. Siamo stati accolti in un bar piccolo, impreparato all'arrivo di tanta agente. Eppure ci hanno fatto sedere. Ci hanno preparato un ottimo antipasto, con quello che avevano disponibile. Hanno fatto la "moltiplicazione del pane e dei pesci". Ci hanno trattato veramente con tanto riguardo! Prima di andar via ho chiesto loro: "cosa possiamo fare per voi?"
Loro hanno risposto, ditelo a tutti quello che avete visto. Ditelo ai vicini di casa. Fate sapere come stiamo. E quando vi chiedono: "Come stanno gli Aquiliani?", rispondete "Non si possono lamentare!". Nel senso che non possono neanche protestare.
Li salutiamo con tanto affetto e un silenzio nel cuore.
La promessa è quella di tornare, ancora più numerosi con i nostri taccuini e le macchine fotografiche! Ovviamente lo faremo!
Matilda

5 commenti:

  1. Anche se non ho il "cuore gonfio di compassione" (tendo all'incazzato spinto in realtà) ritengo la tua testimonianza più vera di tante altre e per questo meritevole d'attenzione. Grazie per il link che hai postato e per aver trasmesso in modo semplice ma efficace la tragedia di una cittadinanza privata della sua storia.

    RispondiElimina
  2. Grazie del tuo commento. Sempre bello leggerti.
    A presto Dav!
    Matilda

    RispondiElimina
  3. Bella esperienza raccontanta con le tue parole, non fare che le tue belle parole diventano stumento per altre persone che non vivono quel esperienza ed hanno solo una idiologia politica.

    Grazie per il tuo racconto cosi vero.

    Yurix

    RispondiElimina
  4. Caro Yuri,
    è chiaro che le strumentalizzazioni sono sempre dietro l'angolo. Il bello di questa iniziativa era proprio quello di essere lì, semplicemente per vedere come stavano le cose.
    Grazie per il commento.
    Un abbraccio
    Matilda

    RispondiElimina
  5. Posso dire io c'ero, c'ero domenica 10 ottobre, ma non c'ero quel funesto giorno di aprile e non ci sarò domani e dopodomani... questo per dire che io sono qui al sicuro, non ho perso in una frazione d'attimo... semplicemente tutto. La casa, anche il bar sotto casa, anche la strada sottocasa e la città che quella casa ospitava. Possiamo provare a metterci nei loro panni?
    non facciamo SCENDERE IL SILENZIO l'indifferenza uccide.

    RispondiElimina