19 gennaio 2010

Le strade di sabbia, ovvero perdersi nello specchio.



LE STRADE DI SABBIA

(Ovvero perdersi nello specchio)


Fumetto stupendo e poetico!
Il protagonista sceglie di passare nel quartiere vecchio della sua città per trovare una scorciatoia ed arrivare in tempo ad un appuntamento al quale però non vuole andare. E' questo non volere e non dirselo che lo porta a perdersi in una realtà parallela, piena della pesantezza di tutti i giorni. In questo quartiere diventa l'uomo senza nome, quello a cui l'Ombra ha rubato l'identità, trasformandolo in un uomo senza prospettive, né vie di fuga. Il quartiere vecchio è così surreale da somigliare alla nostra quotidianità. E' il posto dei compromessi senza ritorno, dove perdersi nell'immobilismo è la normalità, dove è chiaro che le costrizioni a cui si sottopongono i personaggi non sono altro che la proiezione folle della proprie paure. Qui le paure escono fuori dal corpo e diventano un simbolo.
In questa prospettiva la calamità che si abbatte sulla città e distrugge tutto è una fortuna. Libera tutti dai propri demoni e dal proprio immobilismo. Rimette in moto la vita!
La storia è ricca di riferimenti letterari da Borges ad Allan Poe, da Escher a Kafka.
Alla fine della lettura sono rimasta a rigirarmi nel letto ad occhi aperti, chiedendomi come mai anch'io, come uno dei personaggi del fumetto, ogni giorno rimando la mia partenza per ricontrollare la lista delle cose da portare nel mio bagaglio. Forse dovrei trovare il coraggio di strapparla e andare!
Poi mi sono voltata di scatto, perché mi era sembrato di vedere un'ombra.... per un attimo ho avuto paura di essermi già persa nel quartiere vecchio....



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